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Da Casaleto all’Europa: Cristoforo Matteo Lusardi, medico oculista nella prima metà dell’Ottocento


[da: http://www.oftalmo.com/seo/]

         Tra i nostri emigrati presenti a Parigi all’inizio dell’Ottocento vi era anche Cristoforo Matteo Lusardi; egli non alloggiava nel popolare quartiere del Faubourg Saint Antoine, ma nelle centrali rue Mazarine o du Bouloi.
         Era nato a Casaleto di Bedonia il 24 febbraio 1778, primo di sette fratelli, cinque maschi e due femmine; nello stato d’anime della parrocchia redatto nel 1820, è indicato come “Cristoforo Lusardi abitante a Lilla e dottore oculista”..
         Seguendo i suoi famigliari nelle loro peregrinazioni tra Lombardia, Piemonte e Francia, ebbe modo di studiare presso l’Università di Pavia, avendo come maestro l’allora celebre prof. Antonio Scarpa. Nel 1810 si laureò, con una tesi sulla cataratta, a Duisburg in Westfalia, stabilendosi poi a Lille.
         Fu a Parma alcune volte, la prima nel 1819, disponibile a curare malattie d’occhi, come fu scritto sulla Gazzetta di Parma del 28 agosto; lo stesso giornale, l’11 settembre, diede notizia del dono, da lui fatto alla Ducale biblioteca, di un suo trattato sul cristallino. In quell’occasione fu insignito del titolo di Oculista di S.A.R. e I. la Duchessa di Parma. Nell’annuale Almanacco della Ducale corte di Parma, appare, sin dal 1820, alla voce Oculista onorario, sig. Cristoforo Mattia Lusardi.
         Costruitasi una buona fama, Lusardi iniziò a girare in lungo e in largo l’Europa, fermandosi nelle maggiori città di Francia, Spagna, Belgio, Germania e Italia per offrire le sue prestazioni professionali, operando con successo i malati di cataratta e acquistando grande popolarità anche perché operava gratuitamente gli indigenti.
         I giornali delle città che visitava riportavano con risalto le notizie delle cure e dei risultati ottenuti; ad ogni suo arrivo informava la stampa della sua disponibilità a visitare, curare e operare gli ammalati di cataratta e di altre malattie degli occhi; faceva, inoltre, stampare dei volantini da distribuire tra il pubblico, nei quali erano elencati i suoi titoli e le sue esperienze, nonché l’indirizzo dove trovarlo.
         Naturalmente, tanto successo suscitò le gelosie dei colleghi dai quali ebbe diverse accuse di ciarlataneria per il suo modo di comportarsi, ma sempre seppe rispondere con i fatti agli attacchi, ed ebbe dalla sua parte le autorità dei vari paesi, soddisfatte per le cure che prestava gratuitamente ai poveri.
         Pubblicò diversi trattati specializzati di oculistica in lingua francese, che propagandava e vendeva durante i suoi viaggi di lavoro. Un suo libro, Traité de l’alteration du cristallin, edito a Lione nel 1819, si trova a Livorno, presso la Biblioteca Labronica; sul frontespizio si può leggere la dedica, dalla quale possiamo rilevare un suo viaggio in quella città: «Donné par l’auteur a mr. le chevalier docteur Palloni, Livorno 20 sept. 1819» ..
         Nel 1830 Lusardi aiutò il generale Guglielmo Pepe, allora in esilio in Belgio, a varcare clandestinamente la frontiera con la Francia, approfittando del fatto che era ben conosciuto dagli agenti di frontiera, i quali non gli chiedevano di mostrare il passaporto. Per questo fatto, probabilmente, venne classificato come elemento rivoluzionario.
         Nell’aprile del 1832 decise di fare una capatina al suo villaggio natale, informando, come al solito, che avrebbe visitato i concittadini di Bedonia bisognosi di cure alla cataratta. Ma, a causa dell’episodio testé ricordato, la sua visita fu vista con sospetto dalla polizia ducale, resa diffidente dopo i moti carbonari del 1831. Poté, però, realizzare questo suo ritorno in patria così come l’aveva programmato, compresa una sontuosa cena offerta agli amici e a tutti gli abitanti di Casaleto. In seguito fece una seconda visita a Casaleto nell’agosto dello stesso 1832, per partecipare ai festeggiamenti della Madonna Assunta a ferragosto .
         Nel sito Internet della Società spagnola di Oftalmologia, sezione storica, vi sono due pagine dedicate a lui, con l’indicazione delle sue presenze in alcune città della Spagna, i titoli di alcuni libri da lui pubblicati ed anche il racconto di una esperienza negativa occorsagli; vi è la riproduzione di un suo volantino del 21 settembre 1832

        GIULIANO MORTALI, Cristoforo Matteo Lusardi, emigrato, medico oculista, cittadino d’Europa nella prima metà dell’ottocento, in: «Archivio storico per le province parmensi», LV 2003, pp. 249-255;
        ROBERTO LASAGNI, Dizionario Biografico dei Parmigiani illustri, PPS Editrice, Parma 1999, ad vocem;
        MARIO BATTISTINI, Lettera, in: «La Giovane Montagna », n. 8, agosto 1938;
        GIUSEPPE MICHELI, Intorno a Cristoforo M. Lusardi, in «La Giovane Montagna », n. 5, maggio 1940;
        STEFANO FERMI, Ancora di Cristoforo M. Lusardi, in «La Giovane Montagna », n. 7, luglio 1940.

Sito: htpp://opacprov.comune.livorno.it
Sito: http://www.oftalmo.com/seo
Archivio del Comune di Bedonia, Fascicolo dell’anno 1832.
 
 

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